Lo spazio urbano di
nuova generazione
“succede pure che, rasentando i compatti muri di Marozia, quando meno t’aspetti vedi aprirsi uno spiraglio e apparire una città diversa, che dopo un istante è già sparita. (…)
Basta che qualcuno faccia qualcosa per il solo piacere di farla, e perchè il suo piacere diventi piacere altrui: in quel momento tutti gli spazi cambiano, le altezze, le distanze, la città si trasfigura (…). Ma bisogna che tutto capiti come per caso, senza dargli troppo importanza”
Calvino, Le città invisibili
Reinterpretare gli
spazi urbani
Lo spazio urbano è un luogo fisico caratterizzato da un uso sociale collettivo ove chiunque ha il diritto di circolare o dialogare. Esso è uno spazio polifunzionale, struttura portante della città con lo scopo di mantenerla viva e sicura.
E’ nostro interesse cercare di caratterizzare, plasmare e riqualificare spazi, paesaggi e oggetti dell’ambiente in cui viviamo, in modo tale che possano divenire luoghi adatti a tutta la comunità, senza intaccarne il valore estetico e la visione artistica.
L’attenzione viene posta su alcuni dei principali obiettivi dello spazio urbano: favorire relazioni sociali promuovendo integrazione e aggregazione, coniugare usi diversi degli spazi (anche nel tempo), promuovere l’identità del luogo e incentivare l’attività fisica e il movimento.
Età evolutiva:
l’esplorazione
dell’ambiente
Analizzando le potenzialità dello spazio urbano, particolare interesse e attenzione devono essere rivolti all’età evolutiva.
L’essere umano, fin dalle prime fasi evolutive, si colloca nello spazio con intenzionalità, attribuendo alla propria posizione un valore comunicativo preciso. Il bambino esprime attraverso una prossemica e una semantica spaziale le sue intenzioni e i suoi bisogni; egli non è passivo ma un attivo ricercatore nell’ambiente.
La possibilità di giocare nei propri luoghi di vita (strade, piazze, cortili,…)permette di sperimentare ludicamente gli spazi imparando ad aggirare ostacoli, a liberarsi da impedimenti, a spingersi con l’immaginazione, a lasciar correre l’elaborazione simbolica in sfere e ruoli che non sono normalmente concessi ai più piccoli.
Durante la progettazione degli spazi vogliamo tenere in considerazione le potenzialità motorie, percettive, intuitive insite nelle prime fasi evolutive in quanto esse possono portare un contributo positivo, trovando al tempo stesso condizioni ideali di espressione ed educazione.
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